La riapertura dell’Italia passa dal mondo dello sport, lo aveva già detto e lo abbiamo notato un pò tutti. Ma non facciamo riferimento alla Serie A ma a quella miriade di società sportive che svolgono un’attività di tutela della sociale e soprattutto sociale.

Per sostenere questo mondo ogni Federazione ha messo sul piatto quanto poteva. Si pensi ai 22 milioni della FIGC fino ai 5 milioni della FIPAV. Anche lo Stato ha fatto fronte alle difficoltà dello sport con sussidi per le ASD e le SSD ed i collaboratori sportivi.

Piccoli passi, non decisivi ma apprezzabili.

La ripartenza passa, anche, dalla udienza in via telematiche che stanno caratterizzando il mondo degli organi di giustizia della FIGC. Ciò dimostra come tutto possa continuare con una diversa normalità.

La ripartenza passa dall’art. 211bis del Decreto “Rilancio” che rimette nelle mani delle FSN l’autonomia per decidere il presente ed il futuro di ogni campionato. La FIGC ha intrapreso la linea del merito sportivo per non gettare al vento il 70% dei campionati. Compito di non facile soluzione. 

Piccoli passi da apprezzare per la coerenza nelle scelte intraprese.

La ripartenza passa dal mondo complesso degli agenti sportivi.

Il CONI ha emanato il Regolamento Agenti Sportivi il 14.05.2020, in ossequio a quanto disposto dal DM del 23/3/2020. Si attende il recepimento della FIGC. Si è tentato di mettere ordine ad una materia che da sempre risultata complessa. Sono stati definite nuove figure quale l’agente stabilito e l’agente domiciliatario. E’ cambiata la modalità di iscrizione, ora si fa riferimento al periodo di validità della licenza. Sono aumentate le sanzioni pecuniarie ed è stato definito un regolamento per le sanzioni. Le commissioni diventano presso CONI e FIGC de veri e propri “Consigli dell’Ordine” con la variante di essere terzi ed indipendenti. 

E’ stato rinviato l’esordio della PEC obbligatoria per il tesseramento, uno strumento fortemente voluto dalla Procura Federale per migliorare il sempre difficile sistema delle notifiche dei procedimenti disciplinari.

Certamente il rilancio dell’Italia passa dallo sport, che diventa un punto di osservazione per le future strade da intraprendere per migliorare il nostro paese.

Di Francesco Casarola

Avv. Francesco Casarola  –  francesco@avvocatocasarola.itAvvocato iscritto all'albo degli avvocati di RomaDottore di ricerca in “Critica storica giuridica ed economica dello Sport” presso l’Università di Teramo.Giornalista pubblicista.Agente dei calciatori autorizzato dalla FIGC dal 2012 al 2018Nato a Castellaneta il 27.04.1985. Si Laurea in Giurisprudenza presso la LUMSA nel 2010 con una tesi in diritto sportivo  dal titolo “il vincolo dello sportivo dilettante. Prospettive ed evoluzione”. Si specializza attraverso il Master in diritto ed economia dello Sport presso l’Università LUMSA ed il corso di perfezionamento presso l’Università di Milano in Giustizia Sportiva.Docente di Diritto ed Economia dello Sport dal 2016 presso l’Istituto Santa Maria Liceo Scientifico Sportivo.In ambito sportivo ricopre i seguenti ruoli: membro della Corte Sportiva d’Appello della F.I.Bi.S e della Corte Federale d’Appello della ConfSport, arbitro della Commissione Vertenze Arbitrali presso la F.I.P, membro della Commissione carte federali LND.

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