L’INDEBITAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE RISCHIA DI DISTRUGGERE LE PICCOLE REALTA’ ED INFICIARE LA REGOLARITA’ DEI CAMPIONATI

La previsione dell’art 14 del Decreto Legge n. 23 del 08 aprile 2020, recante “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese […]”, rischia di distruggere il mondo dilettantistico.

Sebbene il tentativo del Governo, derivante da numerose sollecitazioni provenienti da Associazioni e Organizzazioni a livello nazionale, fosse quello di tentare di non far collassare il settore sportivo dilettantistico, duramente colpito dalla corrente emergenza Coronavirus, le misure adottate potrebbero, in realtà, avere un effetto contrario.

Infatti, analizzando la previsione di cui all’art. 14 del predetto decreto si evidenzia come siano stati previsti due “strumenti” per agevolare le associazioni e società sportive dilettantistiche; da un lato la garanzia da parte del Fondo di Garanzia istituito presso il Credito sportivo per finanziamenti erogati dallo stesso Credito Sportivo o da altro istituto bancario, per esigenze di liquidità, e dall’altro la concessione di un “contributo in conto interessi”sui finanziamenti concessi.

Accedendo ad una di tali “agevolazioni” l’associazione o la società si troverà a far fronte ad un vero e proprio indebitamento: l’importo concesso (il capitale!) dovrà in ogni caso essere restituito. La previsione di un “contributo in conto interessi” , consistente in un contributo a fondo perduto che viene calcolato in base al tasso di interesse passivo pagato sul finanziamento, sembra più un palliativo che un aiuto concreto.

Inoltre, non viene specificato né il quantum dei finanziamenti per liquidità né le tempistiche: si applicheranno per analogia le condizioni generali previste dallo stesso D.L. per le imprese? Il Fondo di Garanzia del Credito Sportivo agirà analogamente a SACE? Quali sono le “[…] modalità stabilite dal Comitato di Gestione dei Fondi Speciali dell’Istituto per il Credito Sportivo”a cui si fa riferimento nel comma 2 dell’art. 14 del D.L. n. 23 del 08/04/2020 ?

Per ora sul sito dell’Istituto di Credito Sportivo non ci sono aggiornamenti.

Ad ogni modo, ciò che non viene tenuto in considerazione da questo decreto è il problema del post- emergenza.

La ripresa delle attività delle associazioni e società sportive dilettantistiche, a pandemia scongiurata o quanto meno arginata, richiederà tempo e denaro. Dovranno trascorrere molti mesi prima che gli incassi tornino ai livelli di gennaio 2020 e siano sufficienti a sostenere i costi di strutture e personale.

In tale frangente, le associazioni e le società sportive dilettantistiche dovranno far fronte ad un “doppio debito”; un primo debito derivante dall’obbligo di restituzione dei finanziamenti sottoscritti in fase di crisi Coronavirus, un secondo debito derivante dagli incassi correnti che non saranno sufficienti a garantire un bilanciamento tra spese e ricavi.

Occorre infatti sottolineare che il rischio di un cortocircuito è davvero elevato.

Infatti, sebbene sia vero che i finanziamenti saranno garantiti, è pur vero che se non si dovesse riuscire a restituire gli importi ricevuti, si andrebbe comunque incontro ad una segnalazione sul sistema bancario ed ad una conseguente impossibilità di ottenere ulteriori finanziamenti.

L’assenza di liquidità, a stagione iniziata, potrebbe portare a decisioni drastiche, quali il ritiro dal campionato, con conseguente stravolgimento delle classifiche e violazione del regolare svolgimento dei campionati.

I rischi sono concreti e si sostanziano nella possibilità che molte associazioni e società sportive dilettantistiche chiudano i battenti, lasciando a casa collaboratori, dirigenti e sportivi, con un impatto negativo a cascata sul sistema sportivo dilettantistico e sulla regolarità dei campionati.

Pertanto, al fine di salvaguardare il sistema, è auspicabile che le Federazioni prevedano forme di sussidio per le associazioni e società dilettantistiche che risulteranno indebitate e che si inizi a pensare sin da ora a come accompagnare fuori dalla crisi il mondo dilettantistico.

Di Jennyfer Bevilacqua

Avvocato del Foro di Roma iscritta dal 2014.Consegue la Laurea magistrale in Giurisprudenza nel 2009 con voto 110 e lode presso la L.U.M.S.A di Roma e tesi in diritto del lavoro “Diritto di critica del lavoratore e responsabilità disciplinare “Si specializza in diritto sportivo seguendo vari corsi, tra i quali nel 2019 il corso del Consiglio Nazionale Forense dal titolo “PerCorso di diritto e processo sportivo sportivo – Corso di Alta Formazione per professionisti legali finalizzata all’assistenza, consulenza e tutela degli sportivi nonché ad amministrare, governare ed applicare la giustizia sportiva”, per n. 12 incontri e 48h e  nei mesi di febbraio e marzo 2020  il ” Corso di diritto Sportivo” del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, n. 6 incontri.Nei mesi di febbraio e marzo 2020 è  Relatrice al “Corso di formazione per l’accesso all’esame di Agente Sportivo CONI” – sede di Roma – erogato da Olympialex e riconosciuto dal CONI, in ambito di diritto privato (fonti, negozio giuridico, contratto, mandato, rappresentanza, diritto internazionale privato) e diritto sportivo (organi di giustizia, azione disciplinare) Assiste associazioni sportive, società e calciatori nei procedimenti innanzi gli Organi di Giustizia Sportiva della FIGC. Ricopre il ruolo di arbitro della Commissione Vertenze Arbitrali presso la F.I.P. Socio A.I.A.S. – Associazione Italiana Avvocati dello Sport  

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